Fra Filippo Lippi pittore

per l’arte de la pittura fatto libero ed onorato

6.12 / 2013 

 21.00

Teatro Metastasio

 

In concomitanza con la mostra "Da Donatello a Lippi", viaggio fra le meraviglie del Rinascimento, il Metastasio in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del comune di Prato, ha promosso uno spettacolo sul frate e pittore Filippo Lippi, affidando la regia a Matteo Cecchini, allievo diplomatosi alla scuola triennale di recitazione del Metastasio. Interpreti dello spettacolo sono gli attori della Compagnia Stabile del teatro.

FRA FILIPPO LIPPI PITTORE,  per l'arte de la pittura fatto libero ed onorato, scritto da Matteo Cecchini, si ispira al racconto di Roberto Piumini sulla straordinaria storia del frate e pittore Filippo Lippi e della suora Lucrezia Buti che, innamorati, scappano per due volte dai rispettivi conventi, e si sposano infine con l’approvazione di Papa Pio II che annulla i voti di entrambi.

Note di Regia
Filippo Lippi è stato testimone di un periodo in cui la Bellezza aveva ancora valore.
Epoca ormai lontana in cui l’arte poteva salvare la vita, garantire libertà e 'toglierla'.
Filippo è la sua pittura ma non solo.
La religione, lo stato, i doveri e gli amori sregolati convivono in lui come ombre di un malessere universale.
Così moderno e così contraddittorio ci ha spinti a guardare oltre il suo percorso artistico, ad indagare o forse ad immaginare cosa ci fosse dietro quelle figure di Santi e Madonne.
Poche le certezze, molte le notizie discrepanti sulla sua vita, spesso giunte fino a noi attraverso parole di poeti e scrittori illustri nei loro continui esercizi di fantasia.
In un unico quadro si fondono tutti i movimenti di quest’animo, tutti i punti di vista, scomposti nello spazio e poi ricostituiti; un collage.
Pennellate, flash, sferzate che ricompongono la possibile interiorità di un uomo sempre in bilico tra gli obblighi imposti dalla protezione signorile e la sua natura, tra la sicurezza del caldo saio e i piaceri della carne, tra sacro e profano.
Uomo che lotta sul limite, ben cosciente che superandolo potrebbe perder tutto 'persino la vita'.
Paura celata che lo tiene stabilmente legato a quel potere che è sua protezione e suo giogo.
Poi l’amore, o forse una maggior consapevolezza della propria dignità di uomo libero, lo porterà a sfidare la propria vigliaccheria.Questo smarrimento davanti a Dio, davanti allo Stato e davanti alla propria natura, sono gli stessi dell’uomo moderno.
Infatti, sommersi da questa modernità, accettiamo immobili e passivi l’abbrutimento individuale, sociale e ambientale a cui siamo costretti.
Matteo Cecchini

 

 

testo e regia Matteo Cecchini
luciRoberto Innocenti
assistente alla regia Giulia Barni
con Francesco Borchi, Elisa Cecilia Langone, Mauro Malinverno, Fabio Mascagni
e la collaborazione di Valentina Banci

e con l'amichevole partecipazione di
Alessandro Bolognesi (Maestro del coro),
Massimo Bertacci (vocal coach)
e del Gospel Choir della Società Corale Guido Monaco

Teatro Metastasio Stabile della Toscana
in collaborazione con Assessorato alla Cultura del Comune di Prato

06.12 / 2013 21.00

INGRESSO GRATUITO FINO A ESAURIMENTO POSTI