Sarabanda

Spettacolo

Sarabanda

Ingmar Bergman che aveva trovato nel cinema "una illusione progettata sin nei minimi dettagli" trova la sua grandezza di autore contemporaneo nella perfetta drammaturgia e nella purezza delle immagini di un cinema che può essere teatro e viceversa. Come dimostra questo capolavoro degli addii che è Sarabanda, ultimo lavoro del Maestro svedese, dove, più maturi, più acuti, più crudeli si confrontano trent’anni dopo gli stessi personaggi di Scene da un matrimonio, in cui si coagula e si riconosce chiaramente l’esperienza biografica di Bergman.
Bergman "viviseziona" magistralmente i suoi personaggi, soffermandosi sul tormentato rapporto genitori-figli, tema già sviscerato in parecchi dei suoi lavori. Grazie a un notevole potere di sintesi, egli riesce in poche pagine a svelare le grandezze e le miserie dell’animo umano, regalandoci, soprattutto nelle figure femminili, dei personaggi straordinari. Tutto è condotto sotto l'ombra della tragedia in Sarabanda; Bergman, ancora di più dei suoi riferimenti stilistici, che sono chiaramente il grande teatro di Ibsen e Strindberg, è spietato nell’analizzare il mondo delle relazioni umane e familiari. Le relazioni sono figlie di un disamore che nasce dall'impossibilità di amare come dato esistenziale e storico-sociale (dice Johan, l’anziano protagonista: "Ci hanno insegnato tutto, ma non ci hanno detto nulla sui sentimenti").
Sarabanda è un’opera magistrale sull'autismo dei sentimenti, ma anche un canto appassionato sul dolore per la mancanza d’amore, descritta con toni tanto disperati da suscitare l'effetto opposto, cioè un altrettanto disperato desiderio della ricerca d’affetto. In questo capolavoro del teatro dei sentimenti ci sono tutte le cose importanti che Bergman si porta dietro in tutta la sua opera: il mistero, la vita, la morte, la ricerca di Dio. La riduzione teatrale di Sarabanda in prima esecuzione assoluta per il teatro italiano, conserva quasi integralmente la sceneggiatura originale basandosi su una drammaturgia che seppur scritta per la macchina da presa è perfetta nei ritmi e nelle scansioni teatrali, con una scrittura limpidissima che è nello stesso tempo altissima letteratura e imponente sguardo morale sulla solitudine della nostra società.


PRIMA NAZIONALE
LXV Festa del Teatro di San Miniato, 22 luglio 2011
A San Miniato dino al 27 luglio

TOURNÉE
10/13 novembre 2011 - TEATRO FABBRICONE - Prato
18/20 novembre 2011 - TEATRO MASSIMO - Cagliari
25 novembre 2011 - TEATRO SOCIALE - Cittadella (PD)
26/27 novembre 2011 - TEATRO COMUNALE - Belluno
3 dicembre 2011 - TEATRO DEGLI INDUSTRI - Grosseto
4 dicembre 2011 - TEATRO ACCADEMIA AVVALORANTI - Città della Pieve (PG)
5 dicembre 2011 - TEATRO REMONDINI - Bassano
6/7 dicembre 2011 - TEATRO GARIBALDI - Carrara
8/11 dicembre 2011 - TEATRO STORCHI - Modena
13/18 dicembre 2011 - TEATRO PAOLO GRASSI - Milano

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DEBUTTO: 22 luglio 2011, LXV Festa del Teatro di San Miniato

 

TOURNÉE

> Cagliari, TEATRO MASSIMO - 18/20 novembre 2011

> Cittadella, TEATRO SOCIALE - 25 novembre 2011

> Belluno, TEATRO COMUNALE - 26/27 novembre 2011

> Grosseto, TEATRO DEGLI INDUSTRI - 3 dicembre 2011

> Città della Pieve, TEATRO ACCADEMIA AVVALORANTI - 4 dicembre 2011

> Bassano, TEATRO REMONDINI - 5 dicembre 2011

> Carrara, TEATRO GARIBALDI - 6/7 dicembre 2011

> Modena, TEATRO STORCHI - 8/11 dicembre 2011

> Milano, TEATRO PAOLO GRASSI - 13/18 dicembre 2011