Presentazione Presidente
Cari soci e gentile pubblico,
in questi anni abbiamo proseguito nel percorso gestionale ed artistico che abbiamo intrapreso ormai 10 anni fa consolidando il nostro posizionamento tanto nell’ambito della valutazione del Ministero della Cultura - che ci colloca nel primo sottoinsieme dei Teatri di rilevante interesse culturale (TRIC) -, quanto nel contesto regionale e cittadino, grazie al sempre più ampio coinvolgimento del pubblico nelle nostre attività.
Il bilancio del 2024 si è chiuso in pareggio superando i 5 milioni di euro, con oltre 2 milioni di investimento nelle nostre produzioni. Gli spettacoli di nostra produzione hanno raggiunto oltre 50 mila spettatori - di cui 13 mila in sede ed il resto nelle recite in tournée nelle altre città italiane e all’estero -, a questi si sommano altri 10 mila spettatori per gli spettacoli prodotti da altri teatri che abbiamo ospitato nella scorsa stagione.
Le attività promosse dalla Fondazione sono aumentate anche in relazione agli anniversari che abbiamo celebrato lo scorso anno (60 anni dalla riapertura del teatro Metastasio e 50 anni dall’apertura del teatro Fabbricone), ed ai numerosi progetti rivolti al pubblico ed ai cittadini che ricadono nell’area di attività che abbiamo denominato “il Teatro e la Città”. Le giornate lavorative generate dalle attività della Fondazione sono state nel 2024 oltre 17 mila, un livello che non avevamo mai raggiunto; un indicatore che testimonia l’attenzione del teatro nel sostenere le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo. In questa direzione si muove anche la decisione, su proposta del nostro direttore, di mantenere le giornate di prova minime a 50 per le produzioni in cui il Metastasio è produttore unico o di maggioranza.
Nel triennio 2022-2024, inoltre, le nostre produzioni, e le artiste e gli artisti coinvolti, hanno ottenuto ben 14 premi e riconoscimenti nazionali, a partire dal Premio Ubu per la miglior regia, 2 Premi Ubu per il miglior attore e uno per il miglior attore under 35; il Premio Le Maschere del Teatro italiano per la miglior novità italiana; il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici Italiani ed altri ancora.
Questi risultati sono stati possibili grazie alle capacità di tutti i lavoratori della Fondazione che sono stati impegnati in un progetto di grande qualità che ha richiesto un significativo sforzo; a loro va il ringraziamento mio e di tutto il Consiglio di amministrazione.
Ringraziamo i nostri soci per il sostegno e la fiducia nel nostro lavoro; un ringraziamento particolare va anche agli sponsor privati, il cui peso diventa sempre più importante nel nostro bilancio. Il coinvolgimento delle imprese e degli altri enti privati, grazie anche allo strumento dell’Art bonus, avviene su progetti specifici, spesso sviluppati insieme sulla base di un interesse o di una passione comune.
I prossimi anni, almeno per quanto riguarda i finanziamenti del Fondo unico dello spettacolo, saranno condizionati dal nuovo decreto ministeriale del 23 dicembre 2024 n. 463 e soprattutto dalle modalità con cui verrà applicato. Questo è un tema che è stato discusso dal nostro direttore, che ha evidenziato la criticità del nuovo dispositivo ministeriale, tuttavia auspico che il decreto sia attuato in coerenza con gli obiettivi strategici che sono contenuti all’articolo 2, in particolare nella promozione dello sviluppo del sistema dello spettacolo dal vivo, nel favorire la qualità dell'offerta e il suo carattere multidisciplinare, l’accesso alle arti della scena a tutti i cittadini, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Questi obiettivi fanno parte della storia della nostra Fondazione e se il Ministero intende sostenere chi agisce in questa direzione noi continueremo a fare la nostra parte.
Questa stagione sarà anche l’ultima che potremo svolgere all’interno del teatro Fabbricone prima dell’avvio dei lavori di restauro e riqualificazione dell’intera area in cui si colloca questo storico teatro. Si tratta come è noto di un progetto promosso dal Comune di Prato e finanziato dalla Regione Toscana con l’ausilio dei fondi strutturali della Commissione Europea. La realizzazione del progetto rafforzerà la dotazione degli spazi culturali di Prato; una scelta coerente con l’orientamento che ne ha caratterizzato il cambiamento urbanistico e sociale negli ultimi decenni. La chiusura del Fabbricone ci porterà a programmare la nostra attività in altri spazi della Città; una sfida che affronteremo con attenzione alla fattibilità ma anche con slancio creativo, cercando di avvicinare sempre più i cittadini al teatro, anche in spazi non canonici, come accadde per l'appunto 50 anni fa con il Laboratorio di Luca Ronconi.
Massimo Bressan, Presidente della Fondazione Teatro Metastasio