Contemporanea Festival 19

In una dichiarazione di qualche tempo fa si sosteneva che il contemporaneo è uno spazio temporale che si colloca tra il passato e il futuro rispondendo alle urgenze del presente. Sono convinto che questa definizione ben rappresenti l’idea che ha guidato la nascita e lo sviluppo di CONTEMPORANEA FESTIVAL nelle sue diverse edizioni. Un lungo percorso di trasformazione che ha permesso negli anni di trovare un equilibrio permeabile tra il progetto e la comunità diffusa di riferimento: una proposta culturale integrata nella città, in dialogo con i luoghi e le istituzioni, collegata ai circuiti internazionali e parte strutturale della programmazione del Teatro Metastasio, perfettamente in linea con la vocazione storica di questo territorio, quasi a diventarne un esempio prioritario, preso a modello. Un festival come aggregatore di un’idea di cultura in continuo movimento che raccoglie percorsi artistici, nazionali e internazionali, provenienti dalle diverse discipline, dove la trasversalità dei linguaggi caratterizza in maniera consistente la ricerca compositiva e le metodologie della visione. Un agire complesso che non si ferma alla sola proposta dell’evento, ma costruisce nel tempo un’idea aperta di comunità capace di difendere le proprie conquiste, passo dopo passo, acquisizione dopo acquisizione. Mi piace pensare a Contemporanea come un progetto profondamente collegato al luogo in cui è nato, quasi uno strumento del luogo; mi piace osservare come Contemporanea sia un’emanazione dell'esperienza della sua comunità e come questa relazione fra luogo e evento si basi, in fondo, su un rapporto di logica reciprocità.

CONTEMPORANEA FESTIVAL 19 compie vent’anni di storia, un traguardo inimmaginabile al principio di questo lungo cammino, forse oggi ancora più importante visto l’andamento dei nostri tempi. Quest’anno il festival prosegue la riflessione avviata nelle scorse edizioni Vivere al tempo del crollo; al centro della progettazione ancora una profonda analisi che tende a esaminare tutti quei processi creativi che osservano, analizzano, traducono la complessità del nostro tempo. In questa nuova edizione l’attenzione è rivolta in modo prevalente al pensiero delle donne, alla loro visione politica del mondo. Abbiamo affidato al loro processo creativo il compito di accompagnarci nella lettura di un tempo e di uno spazio a volte intraducibile, perché composto da nuovi codici, lontani da stereotipi e condizionamenti culturali, una visione che apre lo sguardo a una diversa prospettiva del futuro.

Edoardo Donatini