Posto di sblocco

Capitolo 10. Piazza Mercatale 
Il rifrullo
dai 3 ai 90 anni

Ancora piove e stavolta a cercare riparo, andiamo in Piazza Mercatale, accanto a Mao.
Sotto il portico rubiamo il posto a tre baldi giovanotti, che scocciati dalla nostra ingombrante presenza, tolgono il disturbo. In Piazza Mercatale non abbiamo avuto neanche 5 minuti liberi. Ma quanta gente ci passa di lì? Pare Londra.

Uno scalcagnato baracchino si muove per la cittaÌ€. È un punto d’ascolto, che sembra uscito fuori da un fumetto. Gira sulla sua ruota e poi si ferma ad aspettare che qualcuno si avvicini, si sieda e parli. POSTO DI SBLOCCO, c’eÌ€ scritto sopra. E sotto c’eÌ€ sempre un omino pronto ad ascoltare.

In questi tempi di distanziamento sociale e teatri chiusi, dove le strade sembrano piuÌ€ vuote, mentre sono piene di gente sempre piuÌ€ sola, dove l’idea di futuro eÌ€ qualcosa di vago e spaventoso, Gli Omini sentono la necessitaÌ€ di continuare il proprio lavoro sociale e antropologico, e di cercare un contatto con la gente.

Mai come adesso sentiamo vicina un’emergenza psichiatrica. Mai come adesso eÌ€ importante che il teatro si metta a disposizione della comunitaÌ€ ed esca dalla sua bolla. Mai come adesso le categorie piuÌ€ fragili non trovano un posto dove stare.

Posto di sblocco eÌ€ un progetto che rispetta il distanziamento sociale, ma non lo asseconda. È troppo facile prendere l’abitudine a stare sempre piuÌ€ lontani, a dimenticarsi che esistono anche gli altri.

Posto di sblocco eÌ€ un faccia a faccia a debita distanza, per scuotere gli animi, stimolare alla partecipazione e alla condivisione, per scambiarsi storie, raccogliere testimonianze e sentirsi meno soli.

Seguiti dal collettivo John Snellinberg, Gli Omini e Paola Tintinelli, si sono fermati nei vari quartieri di Prato, dalla centralissima Piazza Duomo al retro delle stazioni, accogliendo persone dai 3 ai 90 anni. Hanno stimolato la conversazione e offerto ascolto, tentando di allontanare il covid dai discorsi, per ricordarsi dove eravamo rimasti.

Dal materiale raccolto in otto giornate, ricaveranno una serie di episodi che verranno programmati su TV Prato. Le pillole video sono spaccati di un’umanitaÌ€ variegata, ritratti malinconici e ironici di una cittaÌ€, attraverso i suoi abitanti, frammenti di un tempo presente che ci sta sfuggendo di mano.