Ottantanove

Ottantanove

27.05 - 30.05 / 2021

20.00 feriali, 18.00 domenica

Fabbricone

La Rivoluzione francese ha dilagato in tutta Europa e ha cambiato e fondato il mondo in cui viviamo. La rivoluzione del 1789. Che domande continua a porci, oggi, la Rivoluzione? Che rapporto abbiamo dopo un altro Ottantanove, il 1989, con la democrazia, la politica e il potere? Quel che resta della Rivoluzione ci riguarda ancora? O è roba vecchia? Parrucche polverose da mettere nei musei?
Ottantanove non vuole raccontare una storia, o la Storia, ma immergersi in un mito fondativo, nei materiali culturali che lo hanno prodotto e che questo ha prodotto a sua volta. L'attuale crisi della Democrazia vista in rapporto con la Rivoluzione francese e con il 1989, la fase che apre la nostra epoca, oggi che il concetto stesso di rivoluzione sembra aver perso concretezza, anche se non un suo fascino rétro.
Il nostro è uno sguardo da italiani, da cuginetti d'oltralpe, lo sguardo dei parenti poveri, meno evoluti, da liberare e civilizzare. La rivoluzione francese non l'abbiamo fatta noi. Anzi. L'abbiamo in parte subita. La Rivoluzione si intreccia con la nostra storia e con l'avvio del nostro stesso mito fondativo, il Risorgimento: il tricolore italiano nasce il 7 gennaio del 1797 in piena Repubblica Cispadana controllata dai francesi. Ma il nostro è anche uno sguardo da europei occidentali, perché nonostante tutto siamo gli eredi della Rivoluzione. Le nostre democrazie, l'Europa di oggi, tutto il mondo in cui viviamo è stato fondato allora.
Il nostro è quindi uno sguardo dall'Europa, che è un'entità contraddittoria, in evidente crisi politica e democratica, ma che continua a proclamare come suoi fondamenti identitari i diritti civili, la sovranità popolare, la cittadinanza, le libertà di stampa, riunione, culto, associazione, la democrazia. Concetti nati durante la Rivoluzione e in essa già traditi, ancora oggi sbandierati e utilizzati in qualunque discorso pubblico europeo, nonostante suonino ormai svuotati di senso, di sostanza, come gusci vuoti lasciati sulla spiaggia. Cose nate allora la cui carcassa ci ritroviamo oggi tra i piedi, ma svuotata di ogni contenuto, come le mummie imbalsamate degli egizi, con tutti gli organi chiusi in un vaso canopo - la milza, gli intestini, il cuore, il fegato - e la vuota forma del corpo glorioso che fu, tuttora affascinante e persistente come un deodorante, ormai definitivamente morta. Che fine ha fatto, non diciamo la vita, ma almeno il canopo?

drammaturgia e regia Elvira Frosini e Daniele Timpano

con la collaborazione artistica di David Lescot

con Marco Cavalcoli, Elvira Frosini, Daniele Timpano

disegno luci Omar Scala
assistenza alla regia e collaborazione artistica Francesca Blancato

scene e costumi Marta Montevecchi

musiche originali e progetto sonoro di Lorenzo Danesin

organizzatori di compagnia Andrea Maltagliati e Laura Belloni

elettricista e fonico Omar Scala

coordinamento tecnico dell’allestimento Marco Serafino Cecchi

assistente all’allestimento Giulia Giardi

cura della produzione Francesca Bettalli e Camilla Borraccino

ufficio stampa Cristina Roncucci

foto Ilaria Scarpa

video documentazione Lorenzo Letizia

immagine del manifesto di Valentina Pastorino

traduzione del testo in inglese Francesca Povoledo

produzione Teatro Metastasio di Prato

in collaborazione con Kataklisma teatro

e Teatro di Roma - Teatro Nazionale

residenze artistiche Istituto Italiano di Cultura Parigi, Città delle 100 Scale Festival

un ringraziamento a Compagnie du Kaïros – France

PREZZO BIGLIETTI
in vendita a partire da sabato 22 maggio

Posto unico numerato
Intero € 15,00
Ridotto over 65 / convenzioni / soci Unicoop Firenze € 12,00 
Ridotto abbonati Primo Momento 2020 € 11,00
Ridotto under 25 € 10,00
Biglietto studenti € 10,00

27.05 / 2021 20.00

Ottantanove

28.05 / 2021 20.00

Ottantanove

29.05 / 2021 20.00

Ottantanove

30.05 / 2021 18.00

Ottantanove

DURATA 95 minuti senza intervallo

Fabbricone

via Ferdinando Targetti, 10/12 59100 Prato (PO)
tel. 0574.690962