Un tram che si chiama desiderio

7.02 - 10.02 / 2013

 21.00 feriali, 16.00 festivo

Teatro Metastasio

Nel testo Blanche pronuncia una battuta che credo sia rivelatrice: "Non voglio realismi". Si capisce benissimo che l’autore intende il realismo della messinscena, non certo della scrittura. Tennessee Williams ha bisogno di raccontare la realtà intima che lo circonda attraverso la scrittura teatrale, per poterla astrarre dalla vita quotidiana e renderla simbolica: tale procedimento rappresenta il punto più alto della sua ricerca. Per questo motivo mettere in scena i suoi drammi in chiave realistica rischierebbe di snaturare la crudeltà intrinseca alla sua scrittura. (…) La battuta sul realismo che ho appena citato è la chiave di lettura del mio allestimento. Ho capovolto la storia concentrandomi sulla scena finale in cui Blanche si abbandona al medico che la allontana dalla casa. Da questa prospettiva lei rivive l’intera vicenda a ritroso come in una seduta di analisi. Gli spettatori vedranno quindi l’intero dramma accadere nella testa di Blanche, come se si trattasse della memoria di una vicenda filtrata dai suoi occhi. Credo che da questa prospettiva il testo possa assumere una dimensione contemporanea: la sua mente diventa il luogo dell’azione, lo spazio scenico. (…) La scena è colma di oggetti quotidiani: un tavolo, un frigorifero, una sedia, un letto... Per me era importante ricostruire l’ambiente domestico e poi trasformarlo in ambiente psichico: gli oggetti in scena sono memoria di se stessi, hanno perso la loro funzione d’uso per diventare proiezioni della mente di Blanche. Per questa ragione gli oggetti non ricevono luce ma illuminano, non subiscono il dramma ma contribuiscono a diffonderlo. Mi piace pensare ai primi film di Wim Wenders in cui gli oggetti creavano universi con le loro ombre, con le loro proiezioni... Annelisa Zaccheria ha svolto un lavoro straordinario trasformando la casa in un labirinto della mente, al centro del quale ha posto un faro da 5000 watt che sovraespone costantemente la protagonista. In questo senso, la scenografia diventa drammaturgia, drammaturgia del pensiero... Antonio Latella



di Tennessee Williams
traduzione di Masolino D’Amico
con Laura Marinoni, Vinicio Marchioni, Elisabetta Valgoi, Giuseppe Lanino, Annibale Pavone, Rosario Tedesco
regia Antonio Latella
 

assistente alla regia Brunella Giolivo
scene Annelisa Zaccheria
costumi Fabio Sonnino
luci Robert John Resteghini
suono Franco Visioli
 

Premio Ubu e Premio Hystrio alla regia ad Antonio Latella
Premio Hystrio all’interpretazione e Premio Le Maschere del Teatro come miglior attrice protagonista a Laura Marinoni
Premio Ubu e Premio Le Maschere del Teatro come miglior attrice non protagonista a Elisabetta Valgoi per questo allestimento che sin dal debutto ha riscosso un caloroso successo di pubblico e critica



Un tram che si chiama desiderio viene presentato per gentile concessione della University of the South, Sewanee, Tennessee

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione/Teatro Stabile di Catania

PREVENDITA E VENDITA BIGLIETTI
> Prevendita per gli abbonati e per i possessori di Metastasio Card presso la biglietteria del Teatro Metastasio a partire dal 23 gennaio
> Vendite on-line a partire dal 23 gennaio (sconto del 10% per ogni tipologia di biglietto)
> Vendita per tutti presso la Biglietteria del Teatro Metastasio a partire dal 28 gennaio

07.02 / 2013 21.00
08.02 / 2013 21.00
09.02 / 2013 21.00
10.02 / 2013 16.00

durata 165 minuti con intervallo

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INCONTRO CON LA COMPAGNIA
Sabato 9 febbraio h 17.00 | Teatro Metastasio

"TENNESSEE WILLIAMS: UN CLASSICO CONTEMPORANEO"
Coordina Gabriele Rizza, giornalista e critico teatrale
Incontro in collaborazione con Associazione Linguaggi