Vive voci
Laboratorio teatrale aperto alla cittadinanza e spettacolo collettivo finale
Laboratorio
ottobre 23 / maggio 24
Siamo tutte e tutti tessuto di un unico mondo.
Vive voci è un laboratorio teatrale aperto a chiunque voglia partecipare, nei modi in cui può e vuole, senza distinzioni di età, provenienza, professione, lingua ed esperienza teatrale o di vita – per scoprire modi collettivi di creazione artistica e di riflessione comunitaria su un tema delicato ed intimo: la finitezza e la mortalità.
Il laboratorio inizia domenica 22 ottobre, alle ore 14.00, nel Ridotto del Teatro Metastasio. La prima fase terminerà a fine dicembre 2023 con una festa poetico-musicale. La seconda fase inizierà a febbraio 2024 e culminerà il 18 maggio 2024 con la presentazione del risultato finale, nella forma di uno spettacolo collettivo e partecipativo, Oratorio laico.
Per partecipare non è necessaria nessuna competenza attoriale o musicale, e non è obbligatorio frequentare tutte le sessioni per essere autrici ed autori della creazione collettiva.
Il laboratorio è coordinato da membri e collaboratori dell’Accademia dell’Incompiuto, che propongono alle e ai partecipanti testi classici e contemporanei, e canti originali composti da membri dell’Accademia o tratti dal repertorio popolare italiano e dalla musica barocca. L’approccio ai canti è tale da includere anche chi non ha nessuna esperienza musicale o di canto. Vengono proposte inoltre semplici coreografie accessibili a chiunque, e vi è uno spazio per la scrittura individuale e di gruppo relativa alle esperienze personali di chi partecipa. La struttura del laboratorio tiene conto delle diverse disponibilità dei partecipanti, sia di coloro che possono partecipare a tutte le sessioni che di coloro che possono partecipare solo parzialmente. Inoltre, è possibile che nuovi partecipanti si uniscano al laboratorio durante tutta la sua durata, fino all'Oratorio finale.
Il laboratorio è uno spazio di creazione collettiva artistica per formare una comunità gioiosamente e coraggiosamente aperta al bisogno di condivisione di tutti gli aspetti della vita, anche di quelli rimossi e relegati nel mondo dell’angoscia e della solitudine.
Il laboratorio mira inoltre alla creazione di un "Nucleo artistico permanente" autogestito da cittadine, cittadini, operatrici e operatori, che prosegua lo sviluppo di buone pratiche di autoeducazione sui temi relativi al fine vita, alla cura collettiva dell'individuo, alla malattia e al lutto. L'obiettivo finale è la risoluzione emotiva e dialettica delle problematiche emerse.
Viviamo in un mondo che ci richiede di mostrarci costantemente ricchi in salute, gioventù, successo, denaro, popolarità, nella vita di tutti i giorni o nella finzione dei social media. Non esistono spazi e tempi comunitari dedicati ai momenti in cui non stiamo bene o in cui chi ci è vicino soffre. Siamo immersi in una cultura che sente e vive perdita, lutto, malattia, abbandono e fallimento solo attraverso la rimozione, nascondendoli dietro un velo di vergogna come sintomi di una “sconfitta sociale”, di un “insuccesso”.
Il dolore, la malattia, la morte e il lutto sono tabù. Ci viene costantemente proposto di vivere evitando il pensiero della finitezza, di nascondere i segni del tempo dietro filtri e trucchi, di non vedersi mortalmente fragili – trasformando queste componenti essenziali della vita in eventi privati da dimenticare al più presto. Eppure, il lutto per la perdita di una persona cara, come pure il dolore per l’infrangersi di un ideale, per lo svanire di un sogno o per il fallimento di un progetto di vita, possono essere preparazione e immaginazione del futuro. E mai società è stata così cieca come la nostra di fronte al futuro.
Pensiamo ad Antigone, alla sua determinazione lucida nel dare sepoltura al fratello. Senza quei gesti per lei nessun destino è possibile, esempio di un’umanità sublime e connessa alla Storia contro l’arroganza di un’imposizione a misura di un mondo soffocante e infecondo.
Abbiamo perduto l’espressione collettiva del dolore perché ne sono sparite le forme? O ci manca un pensiero rigenerante sull’essere mortali? Nel silenzio e nella solitudine cerchiamo di contemplare la morte dell’altro come mistero e il nostro dolore come meditazione su ciò che è essenziale, ma privi di una collettività che abbracci questa nostra solitudine e che dia voce al nostro silenzio ci ritroviamo incatenati alla sterilità, alla paura e alla vergogna.
Il teatro, per sua vocazione, può far sorgere e risuonare le voci sommerse, dando spazio nella bellezza a una creazione comunitaria sulla realtà della vita e della morte. Nel canto prendono voce dolore e gioia, nella polifonia lutto e rinascita; nella recita a ritmo comune e nel discorso individuale trovano forma poesia e riflessione; nel ballo e nelle azioni vive prende corpo l’espressione della comunità, la liberazione del dolore dal peso della solitudine, che forse allora può danzare, e dare alla vita e al desiderio la possibilità di riprendere a scorrere.
A conclusione del progetto, sabato 18 maggio alle ore 21.00 presso il Ridotto del Teatro Metastasio, una celebrazione finale pubblica, Oratorio laico, in forma “ibrida” e cioè non strettamente o unicamente teatrale, risultante in una festa senza vergogna, gestita da cittadine e cittadini che hanno preso parte al percorso a vario titolo e aperta alla partecipazione del pubblico, con la guida degli artisti responsabili del laboratorio: un Oratorio laico sul tema del tabù della morte, basato sui desideri e le esperienze di cittadine e cittadini, coinvolgendo come partecipanti e autrici e autori individui provenienti da fasce diversificate della popolazione. L’Oratorio si comporrà di diversi tipi di interventi teatrali di natura drammatica e poetico-musicale, basati sui materiali elaborati durante il laboratorio. L’Oratorio laico sarà preceduto (Ridotto del Teatro Metastasio - ore 19.00) da un momento di testimonianze di cittadini e esperti, chiamati a raccontare in soggettiva questi mesi di lavoro e, più in generale, il senso dell’accostarsi, come individui e come comunità al tema della mortalità.
laboratorio coordinato da membri e collaboratori dell’Accademia dell’Incompiuto
22.10 / 2023 | 14.00/16.20 | |
23.10 / 2023 | 15.00/18.30 | |
26.10 / 2023 | 15.00/18.30 | |
28.10 / 2023 | 15.00/18.00 | |
30.10 / 2023 | 15.00/18.30 | |
02.11 / 2023 | 15.00/18.30 | |
03.11 / 2023 | 15.00/18.30 | |
07.11 / 2023 | 15.00/18.30 | |
09.11 / 2023 | 15.00/18.30 | |
12.11 / 2023 | 14.00/16.20 | |
13.11 / 2023 | 15.00/18.30 | |
16.11 / 2023 | 15.00/18.30 | |
18.11 / 2023 | 15.00/18.00 | |
20.11 / 2023 | 15.00/18.30 | |
23.11 / 2023 | 15.00/18.30 | |
25.11 / 2023 | 15.00/18.00 | |
27.11 / 2023 | 15.00/18.30 | |
30.11 / 2023 | 15.00/18.30 | |
01.12 / 2023 | 15.00/18.30 | Eccezionalmente il laboratorio si svolgerà al Teatro Magnolfi |
03.12 / 2023 | 14.00/16.20 | |
05.12 / 2023 | 15.00/18.30 | |
09.12 / 2023 | 15.00/18.00 | |
11.12 / 2023 | 15.00/18.30 | |
12.12 / 2023 | 15.00/18.30 | |
14.12 / 2023 | 15.00/18.30 | |
16.12 / 2023 | 15.00/18.00 | |
17.12 / 2023 | 14.00/16.20 | |
18.12 / 2023 | 15.00/18.30 | |
19.12 / 2023 | 15.00/18.30 | |
20.12 / 2023 | 15.00/18.00 | |
21.12 / 2023 | 15.00/18.30 | |
22.12 / 2023 | 15.00/18.30 | |
27.12 / 2023 | 15.00/18.00 | |
28.12 / 2023 | 18.00/20.00 | festa poetico-musicale aperta al pubblico |
03.02 / 2024 | 14.00/18.00 | |
04.02 / 2024 | 15.00/18.30 | |
06.02 / 2024 | 15.00/18.00 | |
11.02 / 2024 | 14.00/16.20 | |
15.02 / 2024 | 15.00/18.00 | |
18.02 / 2024 | 15.00/18.30 | |
25.02 / 2024 | 14.00/16.20 | |
29.02 / 2024 | 15.00/18.00 | |
02.03 / 2024 | 14.00/18.00 | |
07.03 / 2024 | 15.00/18.00 | |
09.03 / 2024 | 15.00/19.00 | |
14.03 / 2024 | 15.00/18.00 | |
16.03 / 2024 | 14.00/18.00 | |
21.03 / 2024 | 15.00/18.00 | |
22.03 / 2024 | 15.00/18.00 | |
28.03 / 2024 | 15.00/18.00 | |
03.04 / 2024 | 15.00/18.00 | Teatro Magnolfi |
05.04 / 2024 | 15.00/18.00 | Teatro Magnolfi |
11.04 / 2024 | 15.00/18.00 | |
21.04 / 2024 | 14.00/16.20 | |
24.04 / 2024 | 15.00/18.00 | |
27.04 / 2024 | 15.00/18.30 | |
02.05 / 2024 | 15.00/18.00 | |
05.05 / 2024 | 15.00/18.00 | |
09.05 / 2024 | 15.00/18.00 | |
11.05 / 2024 | 14.00/17.00 | |
14.05 / 2024 | 15.00/19.00 | |
15.05 / 2024 | 15.00/19.00 | |
16.05 / 2024 | 15.00/19.00 | |
17.05 / 2024 | 15.00/19.00 | |
18.05 / 2024 | 21.00 | Oratorio laico al Ridotto del Teatro Metastasio |
Per informazioni e iscrizioni al laboratorio: davivi@metastasio.it