Trash test

Trash test

Trash test è un collaudo distruttivo delle potenzialità dell’AI di produrre materiali teatrabili. Un happening dove, in collaborazione con gli spettatori, si chiede all'AI di produrre tranci di scene, dialoghi e trame sempre nuove, per metterne alla prova all’istante l’efficacia e con la stessa mossa carnevalizzarne ogni pretesa di senso. È la voluttà di riaffermare la priorità del performativo sul letterario. Uno spettacolo clownesco e partecipativo per liberarsi di quel senso di sopraffazione di fronte al ridondante proliferare di contenuti nella rete e all'infinita capacità di produzione testuale delle tecnologie cibernetiche. Trash test è un teatro che non fa testo, perché gioca a disfare testi, gettandoli nel mezzo dell’arena e facendogli la festa.

L’uomo è ciò che mangia e l’Intelligenza Artificiale è nutrita da 15 anni di web in cui nuotano infinitamente più testi di quanti prodotti nei precedenti tremila di storia umana, geroglifici compresi: diciamo all’incirca 2% Sofocle e Dante, 18% manuali e trattatelli di vario genere e argomento, e 80% esternazioni social come “quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato delle persone che mi tiravano giù” o “se volevo essere solare, nascevo pannello”. Il suo funzionamento statistico fa sì che l'AI sia costitutivamente l’apoteosi del mainstream, dunque un ottimo mezzo per smascherare, deformandole con la lente dissacrante di un teatro ruvido e veloce, le combinazioni semantiche, le strutture drammaturgiche e i cliché emotivi che pure, se ben confezionati, ci appassionano, ci commuovono o addirittura, come si dice, ci fanno pensare. Ma anche, e più radicalmente, il gioco punk di Trash test vuole essere una opportunità per ridicolizzare allegramente l'Ego autorale, la pretesa di chiunque, uomo o macchina, di arrogarsi la paternità di un’opera, e dell’opera di porsi al di fuori dell’infinità dei giochi linguistici, che poi, come diceva Wittgenstein, sono forme di vita. E in definitiva detronizzare la presunzione di ogni intelligenza, naturale o artificiale che sia, di parlare, anziché di essere parlata, e aprire così varchi gioiosi di depensamento comunitario, che è poi un’ottima definizione di quello che dovrebbe essere il comico.

di e con Andrea Cosentino

assistente alla regia e alla drammaturgia Andrea Milano
consulenza artistica Margherita Masè
light designer Massimo Galardini

coordinamento tecnico dell’allestimento Marco Serafino Cecchi
assistente all’allestimento Giulia Giardi
direttore di scena Marco Mencacci

cura della produzione Camilla Borraccino e Francesca Bettalli
ufficio stampa Cristina Roncucci
comunicazione Francesco Marini
foto e video documentazione Silvia Bavetta
grafica Veronica Franchi
immagine del manifesto Margherita Masè

produzione Teatro Metastasio di Prato

29.03 / 2025

L'AQUILA, Spazio Rimediato
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17.04 / 2025

UMBERTIDE (PG), Teatro dei Riuniti
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25.04 / 2025

MILANO, Teatro della Contraddizione
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26.04 / 2025

MILANO, Teatro della Contraddizione
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27.04 / 2025

MILANO, Teatro della Contraddizione
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09.05 / 2025

ROMA, Carrozzerie NOT
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10.05 / 2025

ROMA, Carrozzerie NOT
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11.05 / 2025

ROMA, Carrozzerie NOT
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18.07 / 2025

SAN SEPOLCRO (AR), Teatro alla Misericordia
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25.07 / 2025

POMARANCE (PI), Piazza di Serrazzano

18.08 / 2025

MONEGLIA (GE), Piazza San Giorgio
PRIMA ASSOLUTA

10.10 / 2025

PESCARA, Florian Espace

11.10 / 2025

PESCARA, Florian Espace

17.10 / 2025

POGGIBONSI (SI), Sala Sed Politeama

19.10 / 2025

SASSARI, GenerAzioni Festival

24.10 / 2025

LIVORNO, Nuovo Teatro delle Commedie

31.10 / 2025

CASERTA, Teatro Civico 14