Presentazione Focus Danza
la sapienza del corpo nel tempo della non verità
Contemporanea, prima ancora di essere un festival, è un progetto culturale che, nei molti anni di attività, ha attraversato diversi indirizzi progettuali. Ogni edizione si è sviluppata seguendo linee di pensiero e traiettorie autonome, delineando percorsi aperti ai molteplici ambiti della ricerca scenica, in un costante dialogo con il presente e le sue trasformazioni.
In un contesto segnato dall’accelerazione delle trasformazioni e dalla fragilità dei modelli di riferimento, Contemporanea sceglie di abitare lo spazio della riflessione e del cambiamento, come occasione per generare nuovi pensieri e connessioni tra creazione artistica, sguardo critico e processi culturali.
Siamo certi di trovarci di fronte a una nuova dialettica sul presente: la situazione attuale e le necessità di questo tempo ci spingono a ripensare il collegamento tra artista e pubblico, tra opera ed esperienza dello spettatore, tra processo creativo e senso di comunità, chiedendo alle parti di assumere un diverso posizionamento, un movimento dall’interno a favore di una dimensione capace di rendere ancora attuale il potenziale di trasformazione della scena, della cultura, dell’arte.
L’edizione di Contemporanea / Focus Danza 2025, la sapienza del corpo nel tempo della non verità, si colloca in un'epoca che tende a dematerializzare l’esperienza e a ridefinire profondamente le relazioni. Parlare oggi di sapienza del corpo significa riaffermare il corpo danzante come luogo di pensiero, spazio critico, veicolo di conoscenza e resistenza. La danza, con la sua capacità di agire nel presente, restituisce la possibilità di generare senso, aprire visioni, abitare l’ambiguità e la complessità come territori fecondi.
In un’epoca segnata dalla disinformazione e dalla manipolazione, il corpo, nella sua dimensione performativa, si fa archivio vivente, realtà ambivalente che precede ogni narrazione imposta. Un sapere che non si lascia esaurire nei codici o nei linguaggi dominanti, ma che si manifesta nell’atto stesso del creare, nel gesto, nella relazione, nella presenza viva sulla scena.
Edoardo Donatini, direttore artistico