Un’inchiesta e una serie di incontri de “La falena”

Per farla finita col teatro

Carissimi e carissime,
speravamo che dopo la pandemia la ripresa delle attività potesse essere accompagnata da una riflessione più ampia sul sistema teatrale e sul senso del fare teatro oggi. Così non è stato, se non in piccola parte o in modo individuale. A vecchi vizi e cattive pratiche si sono aggiunti la nevrosi del tempo perduto, un preoccupante calo di risorse e la diffusa percezione di vivere un momento di dismissione generale. Nell’ultimo numero de La Falena, insieme a un nutrito gruppo di collaboratori, abbiamo provato a raccontare qualcosa di tutto questo, scegliendo alcuni aspetti che ci colpiscono in modo particolare: il generale disorientamento, il disinteresse della politica, l’insensata iper-produttività, l’eccessiva burocratizzazione, le forme di attivismo politico che rischiano di scivolare nella moda, l'incertezza dei festival, le perplessità sul binomio welfare-cultura, ma anche gli sforzi culturali e artistici per proseguire con lavori di qualità. Abbiamo chiamato questo speciale “Al buio” (che puoi leggere acquistando la rivista). Adesso però sentiamo l’urgente necessità di una condivisione più ampia.

Per questo, sul prossimo numero della rivista pubblicheremo 100 contributi frutto di un’inchiesta ad ampio raggio che vuole coinvolgere artiste e artisti, compagnie, gruppi, operatori teatrali e critici, spettatori e spettatrici con l’intento di far emergere tutto quello che oggi ci sembra non più tollerabile, meschino e inutile. Per farla finita col teatro.
Parlando fra amici e colleghi, qualcuno prima o poi si lascerà scappare che “così non si può andare avanti”. Eppure eccoci sempre qui, a rimboccarci le maniche delle nostre inesauribili persuasioni. Dunque vi chiediamo: se volessimo farla finita col teatro, con certe idee e consuetudini che ci hanno portato fin qui, da dove inizieremmo? 

È possibile contribuire all’inchiesta inviando un testo scritto entro il 19 aprile 2023. La redazione della Falena sarà felice di ricevere e valutare testi di max 2000 caratteri da inviare alla mail lafalena@metastasio.it

Non si tratta però di raccogliere un cahier de doléance ma di un vero e proprio grido d’allarme di fronte a una situazione che ci sembra insostenibile e ci fa perdere di vista il senso stesso del teatro oggi: che senso ha continuare col teatro? Dopo due tremendi anni di pandemia, perché il teatro? Quando gran parte delle nostre vite, dal lavoro alla socialità, si svolgono nel mondo virtuale, perché il teatro? Di fronte alle tragedie delle guerre sempre gravi e sempre più vicine, perché il teatro? Quando i media ci ricordano quotidianamente che il punto di non ritorno è stato superato e ci avviciniamo inesorabilmente alla fine del mondo, perché il teatro? Quando il partito più grande del nostro paese è composto da cittadini che hanno deciso di non andare più a votare, perché il teatro? Quando le istituzioni non di rado ripetono che in questo momento “ci sono cose ben più gravi a cui pensare” perché il teatro? Di fronte a una popolazione sempre più stanca e distratta, perché il teatro? Se è così difficile coinvolgere nuovo pubblico, perché il teatro? Dunque come farla finita col teatro e perché, in fin dei conti, non farlo?

Vorremmo discutere pubblicamente di questi temi anche attraverso una serie di incontri, delle vere e proprie “assemblee del teatro” dove presentare la rivista ma anche raccogliere contributi e pensieri per il nuovo numero, in uscita a giugno 2023.

 

CALENDARIO INCONTRI (in aggiornamento)

12 marzo 2023, Pescara, presso Spazio Matta, dalle 18.00
14 marzo 2023, Firenze, Festival Materia Prima, presso Riva Loft, dalle 18.00
18 marzo 2023, Massafra, nel contesto dell’incontro Fingere di fingere, Premio Palma Cito del Teatro delle Forche, presso Massafra World Library, dalle 19.30
24 marzo 2023, Roma, incontro «Critica teatrale tra carta stampata e web», presso Università La Sapienza ex Vetrerie Sciarra, dalle 17.30
17 aprile 2023, Bologna, presso DAMSLab, dalle 16.00 alle 19.00
19 aprile 2023, Milano, presso Scuola Civica di Teatro Paolo Grassi in collaborazione con il Corso di Organizzazione dello Spettacolo dal vivo, dalle 19.00